«L'arte aiuta a avere uno sguardo diverso sullo spazio publico, serve a viverlo in modo più consapevole, a dare meno per scontato il luogo in cui viviamo»
C'ero anch'io sulla passerella arancione e ho sentito con tutta me stessa il respiro del lago d'Iseo.
Arrivare al lago d'Iseo è stato un grosso problema per
migliaia di persone. La coda di ore si formava già alla stazione di
Brescia. I treni strapieni per il paese di Sulzano non seguivano più
gli orari stabiliti. A Sulzano, poi, si formavano altre code lunghissime
(ore sotto il sole) perché si concentravano anche le persone arrivate
in auto.
Prima di partire, avevo cercato nel web alcuni suggerimenti per evitare tutto ciò.
Avevo
scoperto che se si consumava qualcosa in un bar un po' fuori dal
centro (Pistakkio), si aveva accesso all'imbarcadero, da dove si poteva prendere il
battello e si approdava a Montisola. Da lì si arrivava alla passerella
senza code. Così abbiamo fatto e in tre ore siamo riuscite a vivere questa indimenticabile esperienza.
Stare sulla passerella era emozionante: si alzava e
abbassava come se il lago respirasse. Faceva fresco e ci siamo stese
al sole..
C'erano molte persone che passeggiavano tranquille e
sorridenti. Mamme con passeggini, anziani, famigliole...
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